{"id":7,"date":"2022-03-06T16:31:30","date_gmt":"2022-03-06T15:31:30","guid":{"rendered":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-pecetto\/?page_id=7"},"modified":"2023-07-19T14:06:44","modified_gmt":"2023-07-19T12:06:44","slug":"storia","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/89.46.65.81\/wp-pecetto\/index.php\/storia\/","title":{"rendered":"Storia"},"content":{"rendered":"\n

Le prime attestazioni dell\u2019esistenza di Pecetto risalgono al 1224 e sono testimoniate dall\u2019atto di fondazione e dal giuramento di fedelt\u00e0 alla Comunit\u00e0 di Chieri. Di questi documenti in Comune si conservano le copie risalenti al XV e XVI secolo, contenute in un volume d\u2019archivio che raccoglie atti riguardanti i rapporti tra Pecetto e Chieri.<\/p>\n\n\n\n

Fin dalla sua origine le sorti di Pecetto furono determinate dai rapporti di forza intercorrenti tra i diversi poteri presenti sul territorio: nel corso del XIV secolo pass\u00f2 sotto il controllo della famiglia Balbi, poi, riassoggettata a Chieri, nel 1363 pass\u00f2 con essa sotto la signoria di Amedeo di Savoia. Tra la fine del XV secolo e per i secoli successivi la Comunit\u00e0 fu impegnata a definire i propri confini territoriali con le Comunit\u00e0 circostanti, in particolare con Cambiano, Chieri, Revigliasco e Trofarello, come si ricava dai numerosi documenti conservati in archivio.<\/p>\n\n\n\n

Nel 1582 il duca Carlo Emanuele I vendette Pecetto a Bernardino Perona e nel 1619 lo infeud\u00f2 a Cristoforo Cavoretto.  Il feudo pass\u00f2 nel 1630 alla famiglia Cisa di Gr\u00e9sy, nel 1713 a Gaspare Francesco Balegno e nel 1722 a Giovanni Enrico Marene, la cui famiglia fu ultima in ordine di tempo a detenere il controllo sul territorio pecettese. <\/p>\n\n\n\n

Nel 1614 la Comunit\u00e0 di Pecetto ricevette l\u2019autorizzazione a fregiarsi dello stemma raffigurante \u201cun arboro di pino verde in campo argento\u201d, come attestato dal Testimoniale di presentazione d\u2019arma<\/em> conservato in archivio.<\/p>\n\n\n\n

Nel corso del XIX secolo molte famiglie nobili e dell\u2019alta borghesia costruirono ville e rustici sulla collina di Pecetto e contribuirono a incentivare la coltivazione della vite e del gelso.<\/p>\n\n\n\n

All\u2019inizio del Novecento, in seguito alle grandinate e alla filossera che distrussero i vigneti, la Comunit\u00e0 di Pecetto decise di cambiare tipo di coltivazione; il sindaco nel 1910 fece sostituire alla vite i ciliegi che tuttora sono coltivati e costituiscono un prodotto di eccellenza del territorio.<\/p>\n\n\n\n

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Bibliografia generale:<\/p>\n\n\n\n

Effetto Pecetto. Memorie di un’epoca: i personaggi
a cura di Michele Bosso
Chieri, Gaidano&Matta, 2019<\/p>\n\n\n\n

d’Ormea, Sergio
Le pietre raccontano Pecetto Torinese
Pecetto Torinese, Buckfast, 2018<\/p>\n\n\n\n

Pecetto Torinese, 1915-2015. 100 anni di ciliegie: leggere la storia, immaginare il futuro
a cura di Roberto Boldrini, Giuseppe Labanca
Riva presso Chieri – Castelnuovo Don Bosco, EdiTO, 2015<\/p>\n\n\n\n

Archivio storico del Comune di Pecetto Torinese
inventario e introduzione a cura di Anna Borgi ed Elisa Tealdi
Torino, Hapax, 2005<\/p>\n\n\n\n

Cuniberti, Nicolao Martino
Pecetto paese delle ciliegie
Chieri, Edigraf Coop, 1977<\/p>\n\n\n\n

Capello, Carlo Felice
Pecetto Torinese: la sua storia, i suoi monumenti, la sua collina
Chieri, G. Astesano, 1962<\/p>\n\n\n\n

Marocco, Maurizio
Da Torino a Pecetto Torinese: attraverso la collina
Torino, Tip. Bellardi, Appiotti e Giorsini, 1870
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